L’armonia nel jazz può sembrare complessa, ma in pratica vi basta conoscere una manciata di accordi per accompagnare un brano in maniera credibile. Ovviamente ci sono diversi livelli di conoscenza delle tecniche di accompagnamento.
II-V-I
L’armonia di un brano jazz è composta principalmente da serie di progressioni II-V-I costruite sulle scale maggiore e minore armonica. Come potete vedere si tratta di una scala minore naturale con la settima giusta. Questo cambia la natura di tutti gli accordi.
Per comodità vedremo le stesse posizioni con la tonica sulla quinta e sesta corda, in modo da non doverci muovere troppo lungo il manico e potere scegliere sempre l’accordo più comoda. Gli accordi troppo complessi rendono l’armonia poco comprensibile, quindi usiamoli con parsimonia, è come usare la panna in tutte le ricette.
Maggiore
Iniziamo con la II-V-I costruita sulla scala maggiore e la tonica sulla quinta corda.
Vediamo le posizioni con la tonica sulla sesta corda.
Il sesto grado è in realtà una tredicesima. In un accordo maggiore o dominate rende il suono più morbido ed è usato spesso nelle progressioni jazz.
Minore
Posizioni con la tonica sulla quinta corda.
L’accordo diminuito costruito un semitono sopra viene spesso suonato in sostituzione dell’accordo di 7b9, in quanto è composto dalle stesse note (tonica esclusa) quando suoniamo una II-V-I in minore.
L’accordo minore costruito sul primo grado ha la settima giusta, indicata con la sigla m7+, ma potete usare tranquillamente una triade minore, con una diteggiatura più umana. In ogni caso si usa raramente.
Posizioni con la tonica sulla sesta corda.